Vacanza in Barca a Vela: che passione!
Vacanza in barca a vela, per molti ma non per tutti.
Non so quanti di voi abbiano provato a fare una vacanza in barca a vela, ma a mio parere è un tipo di vacanza bellissima, ma che richiede parecchio spirito di adattamento.
Partiamo dall’inizio: la compagnia. Bisogna sempre scegliere persone con cui si va mooooltoooo d’accordo, altrimenti rischia di finire tutto a schifiu. In alternativa io spesso ho scelto di partire da sola, i compagni di viaggio li trovi a bordo e tutti mantengono quella giusta distanza che consente a tutti di arrivare vivi e contenti fino alla fine.
Segue: lo spazio. Se siete abituati ai vostri 50mq ahimè dovrete fare un lavaggio in acqua calda alle vostre aspettative. Cabine piccole spesso da dividere in 2. Va meglio col catamarano… ma lo spazio aggiuntivo in effetti si paga. La cosa buona è che l’80% del tempo lo si passa all’aperto, nel mio caso specifico spiaggiata a prua come una megattera.
Dulcis in fundo: il bagno. quel loculo profumato di cif che si caratterizza per la pompetta, lo scarico manuale. Questo è il vero fattore di inibizione, chissene della promiscuità, della totale assenza di intimità e di prendere capocciate qualunque cassetto o porta si apra…. Nulla batte la pompetta!!!
È un meccanismo per cui devi prima aspirare (5/6 su e giù), poi cambiare e mettere un po’ d’acqua (effetto scenico per far finta di essere a casa) e dopo aver prodotto di nuovo acqua e poi aspirazione, chiaramente continuando a pompare come dei dannati. Ecco questa procedura, inibisce per giorni ogni millimetro del tubo digerente…cosa che diventerà uno dei primi argomenti di conversazione la mattina!
E allora dove sta il bello?
Molti di voi non potranno capire quello che sto per scrivere: staccare la spina.
Non esiste nessun’altra cosa che ti allontani da tutto, forse l’arrampicata, ma qui non si fa fatica!
Il telefono spesso non prende, capita durante le traversate. I ritmi sono mangiare, bere (soprattutto quello che si stappa), nuotare, spiaggiarsi e si legge, si legge tantissimo.
E dulcis in fundo si riprende un contatto con la natura che spesso stranisce quando poi si torna a casa: in modo automatico si chiudono i rubinetti invece di far scorrere l’acqua, si fa attenzione alla differenziata e non si spreca il cibo.
La barca infatti è un’esperienza totalmente eco friendly.
Dalla riduzione al minimo del consumo di carburante, cercando di usare le vele per la maggior parte del tempo, al limitare l’utilizzo, o meglio ancora lo spreco, dell’acqua attraverso la riduzione delle docce o il lavaggio dei piatti con acqua corrente (c’è il mare) alla differenziazione dei rifiuti fino allo spreco del cibo. La cambusa ad esempio viene tarata al meglio per i 7 giorni, pensando ad un menu il più possibile dettagliato a seconda dei gusti dell’equipaggio.
E i posti che si vedono, non ne vogliamo parlare? Spiagge isolate, grotte, calette irraggiungibili…e a voja a fare selfie.
Personalmente per 7 giorni, dimenticarsi di un po’ di confort, ma riprendere un po’ di contatto con la natura, dimenticandosi dei ritmi frenetici della città, valga bene una messa!
Provate e fatemi sapere se avevo ragione!