App Swapush e il Tinder delle cose
Cari Assatanated,
Parliamo dello slide show dell’app ovvero della sezione “Scopri” che con mio grande stupore si è rilevata non di facile comprensione.
Ma non per tutti in realtà…. Per il 50%….numero che mi ha insospettita.
Ho iniziato a spiegarlo in tutti i modi (via chat, vis a vis, via messanger, coi segnali di fumo e in alfabeto farfallino) ed ho realizzato che la prima domanda era sempre la stessa.
“Ma scusa, hai presente Tinder?”
Chi non capiva la schermata sistematicamente rispondeva NO.
E ma io sono fidanzata da dieci anni, e ma io non uso le app, e ma io non so proprio cos’è…. Vabbuò come sentirsi la pecora nera in poche battute!
Quindi spieghiamo un attimo perché l’analogia così da sfatare ogni dubbio.
Quando si apre Tinder, l’app propone un/una potenziale spasimante e dalla foto si decide se “piace” (si sposta a destra) o “non piace” (si sposta a sinistra)…vi ricorda qualcosa?
Ai tempi dello studio della prima versione di Swapush infatti insieme a Sketchin, l’idea di richiamare la schermata di ingresso a quella di Tinder era sembrata l’idea geniale, quella cosa che visivamente avrebbe fatto sentire tutti a proprio agio perché Swapush è a tutti gli effetti il tinder delle cose: gli oggetti si incontrano e trovano una vita nelle mani di qualcun’altro che li amerà…fino al prossimo scambio.
A fronte di tutte queste considerazioni quindi, ad un mese dal lancio dell’app, la conclusione può essere una sola: il mondo non è diviso tra uomini e donne, ma tra chi ha usato Tinder e chi no.