Swapush alla Milano Digital Week 2019
“La città, il baratto e l’economia circolare: sostenibilità a costo zero”: Un evento nato dalla collaborazione di diverse realtà che hanno fatto della sharing economy e della condivisione la loro bandiera in occasione della Milano Digital Week.
Lo scorso marzo a Milano si è tenuta la Milano Digital Week, una settimana all’insegna di round table, laboratori, conferenze, eventi sparsi per tutta la città in cui l’argomento protagonista era ovviamente il digital, ma non solo.
Durante il round table di “La città, il baratto e l’economia circolare: sostenibilità a costo zero” il vero protagonista è stata la “condivisione” un aspetto sempre più importante nella vita di cittadini e consumatori.
Beatrice Ferri, di Unconvetional Project e organizzatrice dell’evento, ha avuto il ruolo di moderatore tra i vari interventi dei relatori seduti al tavolo. Erano presenti Serena Luglio, founder di Swapush e organizzatrice dell’evento, XXX di Cuki; i rappresentanti di due Social District di Milano: Michaela di Benedetto Marcello e Eugenia di Nolo; Tommaso Chiarella, assessore alle politiche ambientali del comune di Cassina de’ Pecchi; Lorena della community Social Gnock, una rete che permette di mettere in contatto le donne di tutta Italia che lavorano nel digital per lo scambio di idee e consigli; e Giovanni Del Cin, artigiano e designer che utilizza materiali di scarto per la creazione di bellissime lampade di design.
Ognuno ha portato la sua esperienza. Per primo XXX di Cuki ha parlato dell’impegno a livello di marketing di trasformare la famosa “doggy bag” in quella che hanno rinominato “Safe bag”. Ovviamente il prodotto è lo stesso, semplicemente si vuole cambiare la sua visione e l’utente finale, ossia le persone e non più solo gli animali domestici. “Zero sprechi” è da sempre e continua ad essere la linea guida di Cuki.
Serena di Swapush ha presentato la sua start up, idea nata da vari swap tra amiche diventati ormai troppo difficili da gestire e dalla necessità di trasformare questi incontri in qualcosa di più strutturato. Serena, oltre a organizzare mensilmente Swap Party, ha sviluppato una app per facilitare gli scambi e integrare gli scambi fisici con quelli sulla piattaforma. Per facilitare i vari swap viene utilizzata una moneta virtuale, la pillola, con cui viene attribuito un valore agli oggetti.
Una parte dell’app Swapush è stata modificata ad hoc per essere la piattaforma online de “La Casa del Riuso” di Cassina de’ Pecchi, un progetto di cui l’assessore Tommaso Chiarella ne va particolarmente fiero. Il comune ha infatti trasformando la casa, ormai abbandonata, dei vecchi custodi dell’isola ecologica di Cassina de’ Pecchi, impropriamente spesso chiamata “discarica”, in un punto di incontro e di scambio per i cittadini. È possibile lasciare e prendere oggetti non più utilizzati come mobili, utensili, elettrodomestici o capi di abbigliamento, anziché gettarli, il tutto regolato dalla moneta virtuale di Swapush.
A questo argomento si sono collegati gli interventi delle due rappresentanti delle social district di Milano presenti, Benedetto-Marcello e Nolo, che entrambe organizzano e collaborano con Swapush per l’organizzazione di Swap Party con lo scopo di riappropriarsi di zone del quartiere occupate da tempo da microcriminalità, oltre ad essere un momento di incontro e di ricreazione tra vicini.
Un punto in comune tra gli interventi di Serena di Swapush e Michaela ed Eugenia delle Social Districts è stata la componente solidarietà: tutti gli avanzi di questi eventi vengono donati alla beneficienza.
Purtroppo i numeri di persone che partecipa a queste iniziative non sono ancora elevati ma in crescita, se pur lenta. Automaticamente viene da chiedersi: la condivisione e il second hand è davvero un fenomeno di massa? Le imprese come adatteranno i loro business a questi nuovi tipi di consumatori?